L’allattamento

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Nutrimento di anima e corpo, ecco cosa rappresenta l’allattamento per il bambino. Fin dalle prime ore di vita, il neonato è in grado di attaccarsi al seno e farlo in autonomia e perfino ad occhi chiusi lasciandosi guidare soltanto dall’odore della madre.

L’allattamento è uno splendido percorso che la mamma decide di intraprendere, con la consapevolezza che a volte può essere complicato da avviare e difficile da sostenere nel tempo, ma certa di fare la scelta migliore non solo per il figlio, ma anche per sé stessa e per il rapporto che può costruire con lui.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che l’allattamento rende ancora più forte il legame tra mamma e neonato, gli fornisce un’alimentazione completa, proteggendolo da infezioni ed è piuttosto benefico anche per la madre. Inoltre sottolinea come si dovrebbe preferire l’allattamento su richiesta ed esclusivo fino al sesto mese di vita e accompagnarlo con altri alimenti, compatibilmente con la crescita, dopo i sei mesi anche fino ai 2 anni o comunque fino a quando madre e figlio lo reputeranno indispensabile. L’allattamento è su richiesta e ciò significa che tutte le volte che il bambino ne manifesta il bisogno, la madre deve attaccarlo al seno senza tener conto del tempo trascorso dall’ultima poppata e senza limitarne la durata. Infatti, spesso durante i primi mesi di vita una poppata può durare anche mezz’ora o più, a seconda della forza che impiega il bambino nella suzione.

Deve essere chiaro che il bisogno di essere allattato, non ha a che fare esclusivamente con il nutrimento, ma anche con l’esigenza di sentirsi accolto, protetto, rassicurato e coccolato. Capita che un bambino che si sente agitato per qualcosa oppure si fa male, cerchi da solo il seno della madre, come mezzo attraverso il quale essere rassicurato. Ecco perché ho esordito scrivendo che l’allattamento è nutrimento di anima e corpo.
La fase iniziale dell’allattamento è un momento che può scoraggiare la donna perché spesso il bambino non si attacca correttamente al seno o la madre non riesce a produrre una soddisfacente quantità di latte, ma in realtà per entrambe le questioni, la soluzione è non lasciar perdere ma al contrario insistere, perché più il bambino si attaccherà al seno e più imparerà a farlo correttamente e di conseguenza la produzione del latte aumenterà.

E’ da rispettare anche la scelta di molte donne che decidono preventivamente di non allattare, perché non farlo non significa voler meno bene al neonato, semplicemente ci si rende conto della responsabilità e della “pesantezza” dell’allattamento, per il quale non esistono orari e può essere difficile da gestire soprattutto quando ci si deve ancora riprendere del tutto dal parto.
Nonostante sia la cosa più naturale del mondo, molte volte l’allattamento in pubblico viene visto con malizia o sembra urtare la sensibilità di chi si trova a contatto con donne che allattano. E’ surreale e anche impensabile che ciò succeda ancora, ecco perché ritengo che le mamme non dovrebbero mai sentirsi a disagio ad allattare in pubblico perché farlo è la cosa più naturale del mondo.
Credo che per una madre, osservare il figlio mentre lo sta allattando sia il dono più grande in assoluto che possa ricevere. Lo scambio di sguardi e carezze rendono l’allattamento un dolce momento di relax e di coccole unico. La donna si sente appagata ed il bambino amato, protetto e al sicuro.

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