Uno dei momenti più belli per una donna è quello della gravidanza. Sono nove mesi ricchi di sensazioni ed emozioni mai vissute prima. Si vivono alti e bassi anche a causa degli ormoni, che trasformano noi donne in esseri piagnucoloni ed a tratti isterici, ma quando torniamo in noi, viviamo la gravidanza come dentro un turbinio di emozioni importanti. Iniziano già dalla scoperta di aspettare un bambino, continuano alla prima ecografia e si accrescono e susseguono con il proseguimento dei mesi, fino al momento della nascita.
Almeno questo è ciò che è capitato a me 3 anni fa, se ci penso mi sembra sia passato molto più tempo, talmente sono presa dal mio “lavoro” da mamma.
Dal pianto di gioia per il test di gravidanza positivo alla nausea, il passo è stato davvero breve. Una settimana intera di digiuno a causa del vomito e la successiva settimana di “vacanza” in clinica con le flebo, sono state anch’esse emozionanti. Si, solo che l’unica emozione che provavo era il disgusto per ogni pietanza che avevo davanti. Chi non ha vissuto almeno una volta durante i nove mesi, tale esperienza?
Poi la pancia ha iniziato a crescere e farsi notare ed è cominciata la corsa all’acquisto degli abiti premaman, che mettono in evidenza il trascorrere del tempo e i progressivi cambiamenti del pancione.
Con la scoperta del sesso e la scelta del nome si comincia a concretizzare ancor di più l’arrivo del bambino. E’ come se, in tal modo acquisisse la sua identità e tutti cominciano a parlargli attraverso la pancia, immaginando il suo aspetto e le somiglianze che potrà avere con i genitori.
Paura, curiosità, impazienza, dubbi, sono sentimenti ed emozioni che è facile provare durante la gravidanza. Io, ad esempio avevo molta paura del parto (come forse molte donne), del dolore che avrei provato e temevo di non riuscire a sopportarlo, invece trovandomi in quella situazione, mi sono scoperta forte e determinata.
Ho vissuto la gravidanza con serenità, godendomi ogni momento con gioia e come una vera e propria scoperta, tipica di tutto quello che viene vissuto per la prima volta. Tutto era naturalmente nuovo per me, dalla prima ecografia, alla prima volta che l’ho sentito scalciare. La sensazione di vedere settimana dopo settimana, il mio corpo cambiare per accogliere un bambino, è come se mi avesse fatto ulteriormente maturare e crescere modificando anche il modo di pensarmi.
Non ero più un’individuo solo, mi ero resa conto che da me dipendeva un’altra vita ed il suo benessere. Non ero ancora mamma a tutti gli effetti, ma automaticamente i miei pensieri e le mie azioni erano orientate verso mio figlio.
Questo è ciò che avviene a molte future mamme. Personalmente, quando ero una ragazzina immaginavo spesso il momento in cui sarei diventata madre. Vivendo tutta una vita da figlia, si spera un giorno da grande, di essere in grado di fare ciò che i nostri genitori ed in particolare nostra madre (dato che ricopriamo lo stesso ruolo essendo donne), ha fatto per noi fin da quando eravamo delle bambine.
L’aspettativa è quella di essere delle buone madri, che sappiano trasmettere valori, insegnamenti e siano sempre in grado di comprendere i pensieri ed i desideri dei figli, appoggiandoli e sostenendoli.
E’ un compito piuttosto complicato, ma abbiamo nove mesi per rifletterci e tutta una vita per provarci.